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I TURISTI CULTURALI ALLA SCOPERTA DELLE CITTA' D'ARTE MINORI

Il concetto di cultura, al di là di quello genericamente inteso (arte, architettura, ecc…), richiama a sé diversi concetti complementari: dal cibo alla natura, al folklore di un luogo.

Sempre notevole l’interesse rivolto alle attività culturali proposte dai territori ma, rispetto ai tempi pre-pandemia, escursioni e gite superano le visite ai centri storici. Il perché risiede nella pandemia stessa, che ha cambiato nelle persone il modo di fare turismo preferendo luoghi dove fare più attività all’aria aperta e quindi in maggior sicurezza, anziché nei grandi contesti urbani dal rischio pandemico più elevato.

Per quanto riguarda il 2021, tra le altre motivazioni di vacanza dei turisti culturali in Italia, emergono l’enogastronomia (13%); gli eventi (10%); il mare (9%); la natura (9%).  A differenza del periodo pre-pandemia, gli interessi enogastronomici quindi superano quelli naturalistici, grazie alla trasversalità naturale del prodotto “enogastronomia”, che funge sempre da ottimo collante tra turismi.

L’arte italiana fa sognare…ma il Covid-19 riporta alla realtà.

L’inestimabile patrimonio culturale che vanta l’Italia è un forte richiamo alla sua scoperta turistica, tant’è che, nel 58% dei casi, il Covid-19 non ha influenzato la scelta di vacanza nel nostro Paese. Il 48% dei turisti ha persino scelto l’Italia rispetto a un altro Paese, soprattutto gli italiani stessi (49%); complice la situazione pandemica che ha notevolmente incentivato il turismo domestico.

Ciononostante, la pandemia ha indubbiamente cambiato il modo di far turismo:

  • scegliendo una diversa destinazione di vacanza in Italia (19%);
  • spostandosi con un mezzo di trasporto alternativo (10%);
  • pernottando in una tipologia diversa di alloggio (9%);
  • cambiando il periodo di vacanza (9%).

Nella scelta della vacanza in Italia, i turisti culturali in generale hanno tenuto in considerazione: rapporto qualità-prezzo (82%); attrazioni culturali (46%); cultura, stile di vita e tradizioni locali (43%).

Comune sia a italiani che stranieri, come già anticipato, è la garanzia di sicurezza sanitaria offerta dalle strutture (33%) per un’esperienza culturale senza preoccupazioni.

Mentre poi i flussi nazionali guardano a comfort e accessibilità (37%), gli internazionali ricercano le attrazioni anche naturalistiche (26%), strizzando l’occhio alle strutture attente all’ambiente e alla sostenibilità (11%).

Il giudizio sull’offerta turistica dell’Italia è complessivamente buono (8,3 su 10), diminuito rispetto a quello ottimo (9) dato in tempi pre-pandemia; nonostante il Covid e il suo impatto negativo sul turismo in Italia, il nostro Paese si difende con una offerta sempre alta a livello qualitativo.

Tra le voci più apprezzate dai turisti culturali, spiccano:

  • la cortesia e l’ospitalità della gente (8,3);
  • la qualità del mangiare e del bere (8,2);
  • l’offerta culturale (8,2), che supera le informazioni turistiche emerse nel 2019.

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  • le rilevazioni sono avvenute nel corso dell’anno
  • il campione degli intervistati, per la domanda e per l’offerta, è altamente rappresentativo
  • alloggi della domanda è composto da turisti – italiani e stranieri che alloggiano almeno una notte in strutture ricettive e in private nel territorio regionale interessato dall’intervista
  • il campione dell’offerta è composto da imprese ricettive italiane, alberghiere ed extralberghiere
  • il campionamento è stratificato, con l’assegnazione di un’ampiezza campionaria predefinita per ciascuna delle 20 italiane, basata sugli arrivi, le presenze e la capacità ricettiva nelle località di maggior interesse turistico.

“L’Osservazione economica del Turismo di Isnart-Unioncamere è l’unica indagine che alloggia i turisti che alloggiano nelle abitazioni private all’interno del campione intervistato.

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